Pesche di Prato di Roberto Saluzzi

Pesche di Prato di Roberto Saluzzi

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Medio
180 min
30 min
Ci sono dolci che con piacere chiamerei “eterni”, fanno parte a buon ragione del grande patrimonio culinario e, perché no, anche culturale italiano. Da lungo tempo le “pesche di Prato” compaiono in tutte le pasticcerie d’Italia, simpatiche nella loro forma ma soprattutto buonissime se gustate entro il giorno successivo alla produzione. Un ricordo di quando era piccolo e abitavo a Cosenza: lungo la strada che dalla scuola mi riportava a casa c’era una piccola pasticceria che esponeva in vetrina questi dolci che erano enormi, sembravano palloni rossi ricoperti da zucchero che trasbordavano di invitante crema. Ogni tanto mia madre mi comprava una di queste pesche che era praticamente un pranzo; la divoravo incurante dello zucchero che mi sporcava tutta la faccia… Sono molto facili e divertenti da preparare, addirittura le semisfere di pasta brioche e la crema pasticciera si possono fare il giorno prima, a patto che al momento dell’assemblaggio la bagna sia tiepida per permettere un miglior assorbimento. La semplicità di queste “pesche” è arricchita dall’Alkermes, un liquore molto aromatico di antiche origini arabe e poi spagnole, valorizzato dalla famiglia medicea nel fiorentino del '500. Ancora adesso Firenze è considerata la Patria di questo liquore, carissimo, ma certo molto buono, dal caratteristico colore rosso dato, anticamente, dalle cocciniglie, ora, per fortuna, da un colorante alimentare (E120).

Ingredienti:

Per la pasta brioche:
500 g di farina Petra 1 del Molino Quaglia
15 g di lievito compresso
200 g di uova intere
1 dl. di latte fresco
160 g di burro morbido a pomata
60 g di zucchero
10 g di sale
100 g di arance candite frullate
20 g di miele di acacia
i semini di ½ stecca di vaniglia
Per la crema:
400 g di latte intero fresco
100 g di panna fresca
150 g di zucchero
40 g di amido di mais
scorza di mezzo limone
½ stecca di vaniglia
Per la bagna:
200 g di zucchero
150 g di acqua
100 g di alkermes

Prodotti necessari:

Fasi di preparazione:

1
Mettere nella planetaria metà della farina, il lievito sbriciolato e un paio di prese dello zucchero, azionare e aggiungere poco alla volta metà del latte, poi metà delle uova sempre gradatamente, quanto basta per ottenere un panetto morbido. È fondamentale che questa fase sia ben lavorata in modo che i liquidi facciano sviluppare bene il glutine che formerà la maglia elastica fondamentale per la giusta lievitazione e sofficità.
Lasciare questo impasto nella planetaria, coprirlo e farlo lievitare del doppio.
Quindi aggiungere la restante farina, azionare di nuovo e incorporare le restanti uova e latte, poco alla volta, lo zucchero rimasto, l'arancia candita ridotta in pasta, il sale, il miele e la vaniglia. Aggiungere infine il burro poco alla volta, fare una palla con le mani e farlo lievitare a 26 °C finché non raddoppi. Ci vorranno 2 o 3 ore.
2
Intanto preparare la crema pasticciera come di consueto e tenerla in frigo.
Preparare anche la bagna portando a bollore l'acqua con lo zucchero, una volta intiepidito aggiungere l'alkermes.
3
Con l’impasto lievitato fare delle palline da 30 grammi (o più grandi se si desiderano pesche più grosse), disporle sulla teglia ricoperta da carta da forno, schiacciarle molto per renderle dei sottili dischetti, distanziati fra loro.
Lasciare ancora lievitare fino al raddoppio, accendere il forno a 200 °C.
Cuocere per 25-30 minuti controllando il colore.
4
Far raffreddare, fare un buco con un coltello sotto la base e immergerli nella bagna a 35 °C; con il pollice allargare bene il foro e imbibirle bene. Versare la crema in una sacca da pasticciere e bocchetta 6, metterne uno spuntone nella cavità facendola trasbordare.
Unire a coppie, rotearle a piacere nello zucchero, guarnire con un pezzo di arancia candita e sistemarle nei pirottini.
Ultima nota: certo le pesche vere sono formate da due semisfere attaccate ed un picciolo, le mie piccole pesche dolci sono trasbordanti di crema, come se la polpa fosse esplosa... potete farle come vi pare, io le faccio così.